Gli ebrei sono un popolo straordinario. La maggior parte degli scrittori che ho amato sono o erano ebrei. La maggior parte degli scienziati e dei filosofi che mi vengono in mente sono o erano ebrei. Molti dei giornalisti che leggo con grandissima ammirazione sono ebrei. Molte aziende che ammiro per la capacità organizzativa o di innovazione tecnologica sono israeliane o fondate da ebrei.
Sono assolutamente convinto che senza gli ebrei la civiltà occidentale sarebbe molto meno evoluta di quello che è, e non dimentichiamoci che Gesù era ebreo.
Gli ebrei hanno subito persecuzioni terribili, l'ultima delle quali è stata la follia nazista dell'Olocausto.
Gli ebrei hanno ora una patria in Israele, e per averla la hanno tolta ai palestinesi.
Della Palestina è sopravvissuto qualche pezzettino, bucherellato, sovraffollato e povero. Povero e senza speranze.
Un bambino che oggi nasce in Palestina, è destinato, come i suoi genitori, alla disoccupazione, alla povertà, ad una vita di sussistenza, ad una mancanza di libertà asfissiante. Non c'è possibilità di attività economica, di miglioramento, di scuole o di cure.
Israele è l'unico stato veramente democratico nel Medio Oriente mentre la Palestina non è nemmeno uno stato. Israele è abitato dagli ebrei -verso cui nutriamo il più sincero affetto ed ammirazione- ed è un paese moderno e ricco, dotato di stato sociale, ottime università, informazione libera ed un'economia frizzante e fortemente spinta verso l'internazionalizzazione.
L'alleato ideale
Israele è, nell'area, il nostro alleato ideale. Condivide i nostri interessi, la nostra cultura e guarda gli stessi programmi televisivi.
La Palestina
La Palestina ha un governo eletto democraticamente, però alle ultime elezioni la maggioranza è andata ad un partito che si chiama Movimento di Resistenza Islamico (Hamas). Il governo palestinese non può decidere nulla, non ha il controllo del territorio e non ha alcuno strumento per impedire l'erosione del poco e sovraffollato territorio da parte delle "colonie" israeliane. Il governo palestinese non controlla le frontiere, emette passaporti che non consentono di andare da nessuna parte, e non ha le risorse per pagare gli stipendi ai dipendenti pubblici, dato che non vi sono attività economiche da tassare.
Ogni tanto qualcuno dalla Palestina spara un missile su Israele. Questi missili (razzi, per la precisione) hanno nomi terrificanti che ricordano eroi palestinesi (razzo Quassam da Izz al-Din al-Qassam) ma sono meno pericolosi, e fanno meno vittime, delle bombe Maradona che scoppiano a Napoli durante le celebrazioni del capodanno. Per la cronaca, sembra che i razzi Quassam vengono costruiti artigianalmente con materiale di recupero e costano circa 500$ l'uno.
Guerra?
Insomma, gli israeliani se la prendono a male per i ripetuti lanci di Quassam e, dato che sono dotati di uno degli eserciti più potenti al mondo (pur essendo una piccola nazione di circa 7 milioni di abitanti), decidono che non c'è alcun motivo per sopportare lo stillicidio e scatenano una offensiva in grande stile sulla Striscia di Gaza -che è uno dei territori più densamente popolati al mondo-.
Così succede che per vendicare un (1) israeliano morto, Israele uccide più di mille (1.000) palestinesi, di cui più di 250 bambini, arrivando addirittura a bombardare una scuola dell'ONU, con i bambini dentro.
Un po' come se, per dare la caccia a qualche boss mafioso, i carabinieri bombardassero Napoli o Palermo.
Perché non facciamo nulla? Qual è il problema?
Ebbene, se siete arrivati fin qui vuol dire che siete dotati di grandissima pazienza, dato che non ho scritto nulla che non sia già stato ripetuto centinaia di volte, nelle ultime due settimane.
Il problema è che noi occidentali -e italiani in primis- non siamo in grado di fermare la mano ad un nostro alleato anche quando palesemente sbaglia. Anche quando sbaglia fino a violare i diritti umani di un intero, per quanto piccolo, popolo.
Quando la Serbia tentò di fare in Kossovo qualcosa di molto simile a quanto Israele sta facendo nella Striscia di Gaza la bombardammo. Ma la Serbia si dichiarava comunista ed era, di fatto, una dittatura.
Anche la Georgia -per i cui fatti avevo scritto il post "Quando mio fratello sbaglia"-, aveva deciso di schiacciare la piccola regione indipendentista dell'Ossezia. Per fortuna è intervenuta la Russia, togliendoci -di fatto- la patata bollente dal fuoco e consentendoci di scendere in campo (con la diplomazia) per salvare la Georgia dalle zampate dell'orso russo.
Soluzione?
Dato che non siamo in grado di giudicare, e punire, direttamente i nostri pari, i popoli hanno fondato gli stati per delegare a loro l'esercizio della forza per l'applicazione della legge.
L'unica possibilità di uscire dalla squallida situazione di impotenza in cui ci troviamo di fronte alle ingiustizie commesse dai nostri fratelli è di fondare, con più fratelli possibile, una struttura sovranazionale in grado di farlo ... insomma, una specie di ONU dotata di leggi condivise, adeguati meccanismi decisionali ed un proprio esercito.
Ma ci vorrà un sacco di tempo ... nel frattempo, l'unica possibilità è che gli israeliani comincino a riconoscere, nei palestinesi, esseri umani come loro.
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