giovedì, novembre 04, 2010

Clima da fine impero


Oggi, dopo tre giorni di pioggia ininterrotta s'è visto il sole sbucare da sopra la corte di nebbia mattutina. L'aria è leggera e frizzante.
Mi siedo in sella al cavallo di ferro ed esco in strada.

Mentre pedalo penso che si respira un'aria da fine impero. Le anime marce sono scatenate e fanno di tutto per occupare ogni posto disponibile, ogni cadrega rimasta ancora libera, ogni minuto possibile di televisione, ogni party sesso e droga.

L'umidità opprimente penetra sotto i vestiti e il tepore del sole attiva la sudorazione. Saluto la giovane mamma che ogni mattina incontro mentre pedala in direzione opposta.

Abbiamo passato una brutta crisi, ed ancora non ne siamo usciti del tutto. La famiglia Italia cigola, ansima per mancanza di prospettive e di futuro. Il capo famiglia, ormai anziano, va a puttane e salta da una conferenza stampa ad un party privato. I pochi uomini prendono le distanze mentre i servi si riempiono le tasche di ciò che riescono ad afferrare.

Le piante che si affacciano sulla pista ciclabile non sono potate e devo fare attenzione a non farmi frustare in volto. Ad un certo punto la pianura si apre e mi si presenta il Rettilineo dell'Accelerazione.

L'Italia sta per tuffarsi in uno snodo. Uno di quei punti in cui tutto e possibile, tutto può cambiare e qualcosa presto cambierà, in un modo o nell'altro. 

Se vi sentite possibili agenti di un cambiamento positivo tuffatevi nella tempesta, chissà che ne esca qualcosa di buono. Se avete tentennato fino ad ora, iniziate a muovervi! Le cose cambieranno più in fretta di quanto si possa credere, e chi rimane fermo rischia di perdere anche questo treno.
~

Mi sento fortunato