martedì, settembre 22, 2009

Ginocchio, ginocchio

Domani, finalmente, mi operano il ginocchio. Sono in ansia perché sarò assente dall'ufficio per un mesetto e devo lasciar dette un sacco di cose e devo distribuire un po' di lavoro finché ci sono. Sono in ansia.
Ce l'ho un pigiama? Devo preparare la trus. Sarà il caso di fare la barba? Sono in ansia.

Leggo da ancaeginocchio.it:
Pazienti giovani o con esigenze sportive trovano nella chirurgia artroscopica ricostruttiva un trattamento specifico in grado di sostituire il legamento danneggiato con un innesto tendineo (prelevato in genere dallo stesso ginocchio, in particolare dal tendine rotuleo o dalla zampa d'oca). Sebbene i dati siano controversi, è ragionevole pensare che il trattamento chirurgico, ripristinando la "normalità" articolare, possa evitare una degenerazione artrosica precoce.
Per quel po' che ho capito la ricostruzione dei legamento crociato anteriore funziona così:
  1. mi addormentano.
  2. tagliano la gamba sotto il ginocchio, per qualche centimetro in direzione della caviglia.
  3. sfilettano una parte di un lungo tendine detto "gracile"
  4. ricuciono
  5. "lavorano" le fibre estratte producendo una specie di treccia di filamenti tendinei
  6. entrano nel ginocchio in artroscopia lì dove dovrebbe passare il legamento e lo infilano dal basso all'alto.
  7. fissano il nuovo legamento alle estremità con alcuni "chiodi" di un cristallo bio-assorbibile (così non devono andare ad aprire per togliere chiodi o viti)
  8. tamponano i buchini
  9. mi svegliano e dopo qualche decina di minuti mi ri-mandano in stanza
  10. tre notti ancora di ricovero
  11. un mese circa di convalescenza. Camminando con due stampelle senza poter, presumibilmente, né piegare normalmente il ginocchio né, dicono, guidare.
  12. se faccio il bravo e seguo pedissequamente il programma di riabilitazione dovrei tornare a correre tra 6 mesi dall'intervento ... per aprile

La settimana prossima vi racconto come va.

A proposito, pedissequamente significa letteralmente "pedes sequor", cioè "io seguo i piedi" (di un altro ovviamente). Cioè, andare avanti non con la propria testa ma seguendo passivamente una tendenza, una persona, ecc. Chissà se si può fare con le stampelle :-)
~

Mi sento fortunato