Da qualche tempo a questa parte, se deve andare in bagno, vuole essere portata nel bagno delle donne (la porta con la donnina).
Per una volta tocca a me portarla in piscina al posto della mamma. Appena arrivati, un po' in ritardo, la trascino nello spogliatoio degli uomini. Mi riprende subito «Papà, questo è lo spogliatoio degli uomini. Io sono una bambina!». Beh, mi guardo in giro, è pieno di bambini e, per ogni bambino, c'è una mamma ed, a volte, anche una nonna. Un ragazzo si riveste con calma, unico frequentatore non bambino e non mamma dello spogliatoio.

Spoglio mia figlia, le faccio infilare il costume e, mentre litigo con l'incrocio delle spalline, vengo avvicinato da una ragazza in costume intero sportivo. Percepisco che si tratta di una maestra di nuoto, ha il seno grande e lo sguardo vaquo, mi spiega che non posso stare li.
La guardo perplesso, le faccio notare che è una bambina. Mi chiede se ritengo che portarla nello spogliatoio degli uomini sarebbe un problema.
Dichiaro che no, OVVIAMENTE non è un problema. Mi carico borsa, asciugamani, bimba e tutto il resto nelle braccia e mi avvio.
Mi accompagna fino allo spogliatoio degli uomini. Ipocrita fino in fondo, alla porta si ferma, ed entro solo con Gaia.

Le racconto quanto mi è accaduto e ridiamo assieme; in fondo è lei nello spogliatoio degli uomini.
P.S. Questo weekend siamo stati in campeggio, fuori dal bagno femminile vi era un grande cartello che spiegava esplicitamente come fosse vietato l'accesso agli uomini, anche se con bambini. Il mio amico Daniele era contento. Solo i bagni femminili c'era il fasciatoio per cambiare il pannolone a sua figlia, così era costretto a mandarci la moglie.
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